la politica vitivinicola europea sia carente di una visione strategica di lungo periodo e che abbia necessità di un confronto con il mondo produttivo”. Lo ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, intervenendo alla convention internazionale dell’associazione di vitivinicoltori tedeschi che si è svolta in Germania, a Stoccarda in occasione di ‘Intervitis’, l’importante manifestazione fieristica dedicata alle tecnologie per il vino. Nel suo intervento il presidente di Confagricoltura ha evidenziato che: sono davvero deboli gli interventi di Bruxelles diretti a sostenere la politica commerciale; è carente la tutela internazionale delle indicazioni geografiche; c’è poca attenzione alla difesa fitosanitaria ed alle nuove tecniche di miglioramento genetico; la politica di promozione sul mercato interno ha un approccio davvero restrittivo per quanto riguarda le problematiche alcol. Il presidente di Confagricoltura ha sollecitato un maggior coinvolgimento di tutta la filiera per formulare un quadro normativo europeo organico, che sia più congeniale agli interessi delle aziende vitivinicole europee. L’esempio può venire proprio dall’Italia. Quindi Guidi, nel suo intervento a Stoccarda, ha evidenziato alcuni temi da sviluppare tra gli stakeholder e tra questi e le istituzioni europee. Per cominciare la politica commerciale carente, tenendo conto delle barriere al commercio dei Paesi terzi, della Brexit e delle ultime evoluzioni della politica Usa. Altro tema importante quello della sostenibilità ambientale, economica e sociale legata alla viticoltura che deve essere inquadrata non come imposizione ma come opportunità di valorizzazione del prodotto. Non vanno dimenticate poi problematiche come cambiamenti climatici, innovazione, etichettatura. “Mi auguro – ha concluso il presidente di Confagricoltura – che una modalità operativa del genere si possa trasferire pienamente a Bruxelles, con un’assoluta condivisione di intenti tra le istituzione europee e la filiera”.