Sulla carne bovina ripartiamo da una corretta comunicazione

I prezzi di vendita della carne bovina alla produzione rimangono irrimediabilmente bassi, tanto poco remunerativi da non coprire i costi di produzione degli allevatori. E i consumi non riescono a rivitalizzarsi. Lo sottolinea Elide Stancari, presidente della Federazione nazionale di prodotto di Confagricoltura lanciando l’allarme sui problemi del comparto:  “Abbiamo vissuto un’estate di grandi difficoltà e possiamo solo sperare che il mercato si possa riprendere nei mesi autunnali”.

Certo non aiuta l’avanzata dei nuovi stili di alimentazione vegetariana e vegana, ma anche di posizioni ideologiche radicali che non contribuiscono alla ripresa di una domanda che il settore aspetta ormai da tempo.

“E’ recente – sottolinea la rappresentante di Confagricoltura –  la notizia di una mensa scolastica nella quale è stato chiesto ai genitori il permesso di introdurre la carne nella dieta. Siamo arrivati a questo punto. I consumi stanno calando e rendono sempre più difficile invertire la tendenza dei prezzi anche nei prossimi mesi”.

“Come Confagricoltura – spiega il presidente Stancari – possiamo allora intensificare i nostri sforzi sul fronte della comunicazione che deve essere più corretta e trasparente possibile, partendo dall’allevamento e seguendone tutto il percorso di filiera”.

Confagricoltura chiede anche la convocazione di un tavolo di filiera carne bovina dopo quello che nel marzo scorso aveva fatto il punto sullo stati di crisi e stabilito di focalizzare le attività future anche sul sostegno alla promozione e  comunicazione della qualità del prodotto nazionale.

“E’ necessario inoltre – aggiunge Stancari – ripensare a un tavolo interprofessionale rinnovato e al passo con i tempi: abbiamo bisogno di una ristrutturazione organizzativa e di nuovi input da rilanciare per poter contare su una vera ripresa”. (F.B.)

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