Confagricoltura, insieme alle altre organizzazioni del mondo produttivo, ha scritto al Ministero dell’Ambiente per avere aggiornamenti sul SISTRI, anche alla luce del fatto che nel ddl n. 717-B approvato dal Senato definitivamente nella seduta del 20 settembre 2018 – cd. Milleproroghe 2018 – non è presente alcuna norma di coordinamento.
Se da una parte sembra che le intenzioni del Governo siano quelle di archiviare definitivamente il SISTRI in luogo di una informatizzazione degli adempimenti di tracciabilità cartacei, semplificando quindi le procedure, dall’altra la mancanza di una norma di coordinamento da applicare a partire dal 1 gennaio 2018 pone una serie di criticità per il sistema economico.
A fine anno, infatti – senza un intervento legislativo specifico – entrerà in vigore il pacchetto di norme introdotto dal D.Lgs 205/2010 che prevede, per i soggetti obbligati, l’uso del SISTRI.
Ciò rappresenterebbe un evidente paradosso se si sta lavorando ad un sistema alternativo.
Nonostante il settore agricolo sia coinvolto, in minima parte, in quanto la maggior parte delle imprese agricole sono escluse dall’obbligatorietà di iscrizione al SISTRI, l’argomento è comunque di comune interesse in quanto l’incertezza della normativa sui rifiuti potrebbe avere effetti negativi anche sull’agricoltura relativamente alle norme semplificate. Confagricoltura ha quindi chiesto, insieme alle altre organizzazioni, un incontro con il rappresentante del ministero a capo della direzione per i rifiuti e l’inquinamento, per approfondire la questione e delineare delle soluzioni operative anche per il breve/medio termine.