Serve un provvedimento d’urgenza per riequilibrare il mercato del riso. Il prezzo del gruppo varietale Indica, quello che comprende ad esempio l’aromatico riso Basmati, è diminuito, trascinandosi dietro come conseguenza un calo di quasi il 50% delle semine negli ultime 3 anni.
I risicoltori si stanno spostando verso il gruppo varietale Japonica, come ad esempio il pregiato riso Carnaroli, che riesce a spuntare prezzi più remunerativi sul mercato. Purtroppo questa “migrazione” sta influendo negativamente sulla quotazione dello Japonica che ha cominciato a scivolare verso il basso.
Confagricoltura chiede una soluzione, assieme a tutta la filiera del riso. Lo rende noto Fulco Gallarati Scotti, presidente della Federazione nazionale di prodotto, con l’obiettivo di sostenere la produzione del gruppo Indica per mantenere un’offerta diversificata ed evitare che il prezzo dell’altro gruppo, lo Japonica, scenda ancora.
Il prezzo dell’Indica, come spiega Gallarati Scotti in rappresentanza dei produttori di riso di Confagricoltura, è stato abbattuto dalle continue importazioni a dazio zero di prodotto dalla Cambogia e dal Myanmar (ex Birmania), paesi che beneficiano di un particolare regime preferenziale negli scambi con l’UE. Si tratta di un vero e proprio sistema di concorrenza sleale contro cui da tempo la filiera italiana del riso chiede che la Commissione UE applichi la clausola di salvaguardia e ripristini i dazi.
Nell’ultimo anno il prezzo medio del riso Indica si è attestato a 29 euro al quintale, un valore non remunerativo per gli agricoltori. La produzione si è quindi quasi dimezzata passando da circa 5 milioni di quintali di 3 anni fa a 3 milioni di quintali e questa quota si è spostata verso il riso Japonica che comincia a sua volta ad accusare contraccolpi sul prezzo.
“Come Federazione Nazionale Riso di Confagricoltura – dice Gallarati Scotti – siamo fortemente preoccupati per questo drastico calo di investimenti sul riso “indica”, che è anche la principale tipologia di riso esportata dall’industria risiera italiana. Per questo la nostra Federazione sta valutando possibili modifiche al sistema di pagamento dell’aiuto accoppiato per il riso, allo scopo di incentivare la coltivazione di Indica mantenendo in produzione un numero di ettari sufficiente per le esigenze della filiera. Una proposta in tal senso potrebbe essere presentata prossimamente al Mipaaf, trattandosi di un provvedimento di competenza nazionale”. (F.B.)