Come Confagricoltura Donna Calabria (Associazione di Imprenditrici Agricole) siamo rimaste basite dalle parole espresse da Francesca Chaouqui nell’articolo titolato “Sono nata nella terra dove è stata uccisa Fabiana: io sono scappata, lei non c’è riuscita” apparso sul Corriere della Sera del 27/05 u.s. Siamo un gruppo di Donne che, dopo i più variegati percorsi scolastici, per lo più universitari, ha deciso di impegnarsi nella loro terra. Abbiamo sentito il dovere di contribuire alla crescita del proprio Paese. In particolare, a suo avviso forse scioccamente, ci impegniamo quotidianamente nella nostra meravigliosa e, pur martoriata Calabria, affinché i nostri figli, non siano costretti ad emigrare ma, soprattutto, a vivere con la tristezza di chi è stato costretto ad abbandonare, suo malgrado, la propria terra.
Lavoriamo con entusiasmo e determinazione, puntiamo sull’innovazione, sulla multifunzionalità e spendiamo il nostro tempo anche nella vita associativa, perché siamo convinte che mettere insieme le singole esperienze, possa rafforzare tutte le altre. E pur nelle innegabili difficoltà che incontriamo quotidianamente, ci facciamo carico anche delle nostre famiglie e, soprattutto, dell’educazione dei nostri figli. Con amore e tenerezza insegniamo loro il rispetto della natura e del prossimo: “Volere demonizzare la nostra terra e considerarla fucina di mostruosità comportamentali, è un atto di estrema falsità e viltà, operato da chi vuole chiedere scusa al mondo delle sue origini” . Origini ,peraltro, di grande spessore storico e culturale, infatti, se ripercorriamo a ritroso la nostra storia ,ci troviamo di fronte ad un ‘altissima concezione della donna che, nelle civiltà Greca e Bizantina (Sibari e Rossano),vengono considerate in tutta la loro bellezza e profondità . Questa concezione ci è stata largamente tramandata e quando “lei” cita il matriarcato con accezione negativa, perde di vista un principio molto nobile che è stato quello di doversi necessariamente dedicare alla formazione della prole nei lunghi periodi di lontananza dei padri, occupati nel lavoro o nelle guerre. Del resto il matriarcato non è un fenomeno calabrese ma presente in tutt’Italia, in un determinato periodo Storico . Pensiamo che, in un momento così buio dei nostri giorni , in cui le madri sono spesso assenti, ben venga un sano matriarcato. Volevamo ricordarLe che gli episodi di “femminicidio “ non hanno connotazione geografica. La storia della violenza sulle donne non ha confini e, nessuno anfratto del mondo, può non essere considerato a rischio.
Oggi a Corigliano si piange Fabiana, così come in qualsiasi altra parte del mondo si piangono le vittime della violenza, perché la sua è una storia che inorridisce tutti gli uomini e, non attiene all’antropologia culturale di una data regione. Le auguriamo che lei possa acquisire una visione della vita meno limitata, anche per il lavoro che svolge, e che possa presto pacificarsi con le sue origini e con la sua terra che è ancora abitata da uomini che sanno amare .
CONFAGRICOLTURA DONNA CALABRIA
link della lettera di Francesca Chaouqui http://27esimaora.corriere.it/articolo/sono-nata-nella-terra-dove-e-stata-uccisa-fabiana-io-sono-scappata-lei-non-ce-riuscita/#.UaNsSjc2svo.facebook