Nello storico cortile di Palazzo della Valle, a Roma, si è inaugurata la mostra fotografica “Il lavoro della Donna nella ricostruzione dal dopoguerra”, realizzata da Confagricoltura Donna e prevista tra gli eventi di avvicinamento ad Expo.
La mostra, che sarà visitabile fino al 27 aprile, è stata realizzata in collaborazione con l’Archivio di Stato di Avellino, Rai Teche, la Fondazione per il Museo storico scientifico del Tabacco.
Si raccontano, attraverso le immagini ed i filmati, l’evoluzione della condizione del lavoro femminile avviata a partire dal conflitto mondiale, quando all’interno delle famiglie e delle fabbriche, le donne presero il posto degli uomini chiamati al fronte.
Dal dopoguerra ad oggi la condizione femminile in Italia è profondamente mutata. La donna ha finalmente raggiunto un riconoscimento sociale, politico e giuridico, dopo decenni di battaglie per l’affermazione dei propri diritti.
Significative le foto della mostra sulle donne impegnate in agricoltura, nel tessile, nel commercio, nelle ferrovie. Per evidenziare i cambiamenti ci sono a confronto, ad esempio, la riproduzione di una vecchia pubblicità di una casa costruttrice di trattori (con la donna al volante) ed uno scatto di oggi che riguarda un’operatrice alla guida di una trattrice tecnologicamente progredita e che richiede competenze avanzate.
“Per le donne, chiamate a coprire i lavori degli uomini in momenti di emergenza, nel periodo del conflitto bellico si aprirono nuovi spazi d’azione – ha detto la presidente di Confagricoltura Donna Marina Di Muzio -. Però il superamento del divario di genere è un processo lento e ancora incompiuto”.
“L’Expo – ha quindi ricordato la presidente di Confagricoltura Donna – è dedicato al tema ‘Nutrire il Pianeta – Energia per la Vita’ ed i riflettori non potranno non essere accesi sul ruolo della donna come ‘nutrice della società’, depositaria delle regole, delle tecniche e delle arti che riguardano il cibo e la sua preparazione”.
Nel corso dell’incontro di apertura del vernissage si sono presentate le storie personali di donne attivamente impegnate ad affermarsi nella società, nella comunicazione e nell’economia: la scrittrice (Nicoletta Campanella), la food blogger (Lorenza Vitali), la manager dell’agroindustria (Emilia Nardi) e quelle del settore pubblico/privato (Elisabetta Maggini e Maria Luisa Grilletta).
Anche le Organizzazioni di rappresentanza dei datori e dei lavoratori – ha detto in conclusione il direttore generale di Confagricoltura, Luigi Mastrobuono – dovrebbero fare di più per il superamento del divario di genere nei ruoli elettivi e direttivi. Ancora poche le donne al vertice; Marcegaglia in Confindustria e Camusso nella CGIL hanno fatto comprendere che non vi devono essere discriminazioni di sesso”.