Guidi: “Rinnovare e spiegare la PAC come politica che unisce l’Europa e aiuta la crescita”. A Bucarest l’evento preparatorio del Global Food Forum organizzato da Farm Europe

Nell’ambito dell’iniziativa del Global Food Forum, che sarà organizzato ad ottobre in Italia dal think tank Farm Europe e presieduta da Confagricoltura, il presidente Guidi ha partecipato oggi a Bucarest ad uno degli eventi preparatori, focalizzato su un tema chiave del Forum: come rilanciare un vero e proprio piano di investimenti a livello UE, per rispondere alle sfide della competitività, della sostenibilità e della volatilità. “La sfiducia nell’Unione europea e nelle sue politiche è tangibile. L’abbiamo visto con il Brexit, ma lo vediamo anche con le posizioni ideologiche che accompagnano i trattati commerciali bilaterali e le decisioni in materia di prodotti fitosanitari”, ha affermato il presidente Guidi. “La Politica Agricola Europea – PAC puo’ riportare fiducia – ha continuato il Guidi -. E’ la prima, ma anche la più importante tra le politiche di investimento dell’UE, con un ritorno tangibile per il cittadino, anche in termini di sicurezza alimentare, di tutela dell’ambiente e del territorio e di conservazione del patrimonio culturale. Affinché la PAC riporti fiducia è necessario, però, difendere l’idea che avere una politica agricola comune è un’idea moderna, che ci offre uno dei migliori esempi di Europa. Una PAC migliore migliorerà anche l’Europa”. “Ci aspettano mesi di intenso lavoro – ha concluso il presidente di Confagricoltura – che costituirà l’inizio di un percorso che dovrà rovesciare il paradigma che ha sempre guidato le riforme della PAC negli ultimi anni e che dovrà porre l’agricoltore al centro di una strategia globale di promozione di investimenti efficaci in termini di crescita, innovativi e sostenibili. In particolare, sulla sostenibilità è necessario promuovere un’idea nuova: qualsiasi politica ambientale, oggi declinata in un greening di difficile applicazione e formale, dovrà essere basata sui risultati da raggiungere, calati nelle diverse realtà territoriali ed imprenditoriali, piuttosto che sull’imposizione dall’alto di misure dalla dubbia efficacia”.

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