Frutta in guscio, è il momento della ripresa ma serve una strategia

Serve una strategia di medio periodo per sostenere la ripresa degli investimenti sulla frutta in guscio. Il comparto sta di nuovo attraversando un momento favorevole e per mandorle, pistacchi, noce e nocciole si attendono prezzi in rialzo, trainati da una domanda piuttosto sostenuta. Lo sottolinea Giuseppe Russo, presidente della Federazione nazionale di prodotto per la frutta in guscio.

“Occorre – spiega – supportare questo rilancio con appositi tavoli al ministero delle Politiche agricole alimentari e forestale, così come è stato fatto col castagno per superare l’emergenza legata al cinipide del castagno, l’insetto che pochi anni fa ha quasi distrutto la produzione nazionale”.

Oggi, grazie anche alle misure adottate in sede ministeriale, il problema è stato quasi risolto: in Piemonte si dovrebbe tornare a raccogliere quest’anno un quantitativo in linea con la media annuale anche se al Sud-Italia, come spiega il rappresentante di Confagricoltura, restano le difficoltà, soprattutto in Campania, dove è atteso con certezza un crollo del 80% della produzione.

Il mandorlo è ancora coltivato in Puglia e in Sicilia ma senza grandi esplosioni di superfici. Negli ultimi 50 anni la coltura è stata soppiantata da produzioni più redditizie. Oggi si osserva un forte incremento di consumi a livello mondiale e un aumento dei prezzi.
Il pistacchio, tuttora coltivato soprattutto in Sicilia, dove si eccelle con il mitico Pistacchio Igp di Bronte, si sta diffondendo anche in Puglia, dove riesce a spuntare quotazioni abbastanza soddisfacenti.

“Per quanto riguarda la noce – ricorda Russo –  l’Italia era fino a mezzo secolo fa, tra i primi 5 produttori mondiali, oggi siamo scesi al trentesimo posto”. La coltivazione  è sempre più diffusa in Emilia Romagna dove ha fatto il botto con circa mille ettari di superficie investiti.

“E’ importante anche – aggiunge l’esponente di Confagricoltura – proseguire, per la crescita del comparto, sulla strada dell’innovazione incentivando il trasferimento di tecnologia, ad esempio nelle operazioni di potatura e raccolta”. (F.B.)

Lascia un commento