In Cina potranno essere esportate le carni suine della macro area padana. Il riconoscimento della macroarea da parte delle autorità sanitarie e veterinarie cinesi rappresenta – ad avviso di Confagricoltura – un decisivo e strategico punto di svolta che supera uno stato di impasse protrattosi per oltre 5 anni”.
Confagricoltura ha accolto con soddisfazione la notizia, dando il plauso all’impegno espresso dai ministri Martina (Politiche agricole), Lorenzin (Salute) e Calenda (Sviluppo economico) e dalla diplomazia.
“La decisione assunta dalle autorità cinesi permetterà a tutte le strutture di macellazione ricadenti nella macroregione padana (dove insistono il 90% dei macelli nazionali) di poter esportare sul mercato cinese i propri prodotti – pone in evidenza Confagricoltura -. Questa possibilità finora era stata negata dalla permanenza, sul territorio italiano, di piccole e limitate aree ancora sottoposte a restrizioni sanitarie per vescicolare e PSA.
“L’apertura delle frontiere cinesi era attesa e sollecitata dai produttori, anche perché – conclude Confagricoltura – rappresenta un volume d’affari che supera gli 80 milioni di euro l’anno e darà un importante boccata di ossigeno agli allevamenti ed a tutta la filiera suinicola”.