Confagricoltura Cosenza ha preso parte alla seduta del Parlamento delle Imprese, ospite l’ex Presidente del Consiglio Giuliano Amato

Il 14 novembre scorso, presso la Camera di Commercio di Cosenza, Confagricoltura Cosenza ha preso parte alla seduta del Parlamento delle Imprese, durante la quale è intervenuto il giudice costituzionale e già presidente del Consiglio dei ministri Giuliano Amato.

In particolare, il giurista ha affrontato il tema del rispetto della sussidiarietà e dei corpi interni e, dopo aver ascoltato le istanze dei rappresentanti di categoria, ha esaminato efficacemente le problematiche che affliggono le imprese in Italia e soprattutto al Sud, fornendo spunti interessanti al fine di vincere la sfida dei mercati.

“Il tema delle autonomie coinvolge direttamente le Camere di commercio – ha affermato l’ex presidente del Consiglio Amato  – le quali dovrebbero esprimere ed organizzare gli interessi di una parte fondamentale della nostra società. Per le imprese italiane più che per le altre è importante “fare rete” – ha aggiunto Amato – poiché la causa dell’andamento a rilento dell’economia italiana è vista, specie all’estero, nella circostanza per cui nel tessuto produttivo nazionale abbiamo imprese troppo piccole, la cui capacità di stare sui mercati e di acquisire innovazione è più bassa di quella delle imprese medio-grandi. Bisogna compiere uno sforzo nel trovare soluzioni efficaci, affinché le piccole imprese da un lato possano crescere – ha concluso Amato – e dall’altro possano essere dotate di servizi comuni, per raggiungere obiettivi economici che singolarmente non avrebbero potuto ottenere”.

“La visita dell’ex Presidente Giuliano Amato – ha dichiarato la Presidente di Confagricoltura Cosenza Paola Granata – si è rivelata foriera di buone indicazioni per le nostre imprese agricole. Come già in numerose occasioni ricordato da anche Confagricoltura, emerge sempre più forte l’esigenza per le aziende agricole di “fare rete”, ossia di unire le forze e convogliare le produzioni, al fine di guadagnare una posizione forte sui mercati e di penetrare con più facilità nei mercati esteri. Bisogna, pur non rinunciando alla propria individualità imprenditoriale,  puntare sulle politiche di aggregazione tra imprenditori e ciò per aumentare il potenziale competitivo di ciascuna azienda e i margini di guadagno economico”.

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