Biologico, ne vale la pena

E’ un fatto ormai noto che i consumi di prodotti bio abbiano ormai messo il turbo negli ultimi anni, ma produrre con il metodo “biologico” continua a essere interessante  per le aziende agricole. Soprattutto ora che anche in Italia la nicchia è cresciuta e si è trasformata in un vero e proprio comparto.

Lo sottolinea il presidente della Federazione nazionale di prodotto, Paolo Parisini, indicando anche quali sono le condizioni ideali per mantenere questo tipo di pratica agricola e raggiungere la sostenibilità anche economica  sul mercato.

“Innanzitutto – spiega – è più facile produrre senza l’uso della chimica di sintesi  sulle terre marginali, ad esempio sull’Appennino,  che non nelle grandi estensioni e nelle zone più vocate. Un altro concetto fondamentale per produrre biologico è questo: l’azienda, sia zootecnica o agricola, deve interessarsi oggi anche dell’aspetto della trasformazione e commercializzazione dei prodotti”.

“Nelle terre meno vocate a grandi produzioni – sottolinea Parisini – le rese dell’agricoltura biologica sono assimilabili a quelle che si potrebbero ottenere con l’agricoltura convenzionale. Se ad esempio si semina grano tenero in grandi estensioni ci si attende di partire dagli 80 quintali ad ettaro come resa, se si è invece invece nell’Appennino, non si superano mediamente i 50-60 quintali per ettaro”.

La gestione ridotta dei volumi si trasforma inoltre in un vantaggio per il produttore bio che può occuparsi anche dell’aspetto commerciale e spesso anche della trasformazione. Se quindi è possibile avanzare lungo la filiera e arrivare alla trasformazione l’azienda agricola riesce a stare bene sul mercato e recuperare ulteriore valore aggiunto.

Confagricoltura ricorda che al 31 dicembre 2014, i dati forniti al Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali dagli Organismi di Controllo dell’agricoltura biologica, sulla base delle elaborazioni del Sinab (Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica) sono  in Italia 55.433 gli operatori certificati, in progresso del 5,8% rispetto al 2013. La superficie coltivata a bio nel nostro Paese è di 1.387.912 ettari, con un aumento complessivo, rispetto all’anno precedente, superiore al 5,4 %.

(Mondo agricolo)

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